Tennis: uno sport a misura di bambino

Infanzia e sport un binomio che non va spesso a braccetto, specie per quei bambini che affrontano per la prima volta il tennis, affidandosi alle “cure” dei maestri per incominciare dai fondamentali poi percorso di crescita e formazione. Ma non tutti sono portati al gioco della racchetta ed allora subentra una certa selezione. Il tema l’abbiamo proposto all’istruttore Paolo Bardini.

“Ai nostri giorni, forse come non mai, si dà sempre più importanza al far sì che i bambini ed i ragazzi svolgano un’attività fisica nella misura e nei modi appropriati inizia Bardini.

“Una volta, nemmeno tanto tempo fa, i “fanciulli” giocavano regolarmente all’aria aperta, si ritrovavano sui muretti od in piazza per decidere a quali giochi giocare, quasi tutti come si direbbe oggi “outdoor”.

Oggi, causa molti fattori tra cui il doposcuola, il vivere spesso in città, in zone urbane e trafficate o ulteriori impegni non sportivi oltre la scuola, il tempo dedicato alle attività motorie libere si è decisamente ridotto. Al loro posto, o comunque in parziale sostituzione, si è molto sviluppata nel corso degli anni l’attività sportiva organizzata da società od enti sportivi a vari livelli. Essa può essere inserita in un contesto frazionale, comunale, intercomunale o anche più ampio.

L’età di chi inizia a fare sport si è decisamente abbassata e questo comporta da parte di chi ha funzione educativo-motoria un compito realmente importante. I bambini, in tutte le prime fasi della loro esistenza, sono delle spugne, apprendono anche solo guardando. In particolare, se un bambino si affaccia allo sport entro i primi 5-6 anni di vita, duplice è il compito per chi lo guida: educare (rispetto delle regole, del maestro, dei compagni, del materiale di gioco) e favorire un idoneo ed equilibrato sviluppo dei pre-requisiti motori (camminare, correre, saltare, lanciare, afferrare, rotolare, arrampicarsi).

Il giovane allievo, anche quando non te ne accorgi, ti guarda, osserva, imita o addirittura copia. Osserva la tua postura, come lanci la palla, se sorridi o se hai il broncio, come ti pieghi per raccogliere la pallina, insomma, soprattutto se riesci a conquistare la sua fiducia, ti prende come un punto di riferimento.

Un aspetto fondamentale del percorso di crescita e formazione dei giovani allievi è anche la correzione. Risulta importante, se un bambino commette un qualcosa di non adeguato, richiamarlo subito ma singolarmente ed in privata sede, senza che gli altri del gruppo lo prendano in giro o lo additino per il suo comportamento.

Un istruttore sportivo dovrebbe avere delle basi di educatore e adeguate conoscenze di attività motoria, in maniera da comprendere al meglio cosa e in che modo proporre ai bambini in questa particolare fascia di età.

Andando nello specifico ,conclude l’insegnate, si può fare tennis prima dei 6 anni? Sì, ma dovrebbe essere presentato sempre in forma di gioco, tenendo conto delle caratteristiche proprie dei soggetti in questione e delle considerazioni sopra espresse.

Dunque, obiettivo comportamentale-relazionale e sviluppo delle capacità motorie di base necessarie al successivo apprendimento dei gesti motori tecnici specifici: aspetti fondamentali in ogni età e a maggior ragione nell’infanzia.

Roberto Cainero