
Da tempo immemore la notte di San Giovanni è considerata nel mondo mitteleuropeo e germanico come una notte magica in cui, nell’aria rischiarata dai fuochi propiziatori, possono accadere fenomeni che hanno del miracoloso. Con la Gesteco purtroppo San Giovanni è stato avaro e non sono bastati neppure i trepidanti voti augurali e le speranze dei suoi tanti tifosi acquisiti ex novo durante il suo primo anno di vita per riuscire a dare contorni di realtà al sogno di guadagnare sul campo il diritto a disputare la serie A2 versione 2021/22. Il viaggio inatteso si è interrotto all’ultima semicurva, quando dopo aver disputato i primi due quarti di gara 5 alla pari con la corazzata e favorita Fabriano, sulle stesse frequenze di gara 3 e 4, facendo scorrere brividi gelidi lungo la schiena al caliente ambiente locale, la “benzina” ha iniziato ad andare a singhiozzo nel terzo quarto per poi segnare riserva fissa nell’ultima frazione, impiantandosi così sul più bello.
La delusione è tanta, inutile negarlo, perché chi fa sport non ci sta a perdere neanche la finale del torneo dei borghi, figuriamoci una promozione in serie A. Un vero peccato, insomma, ma non è proprio il caso di recriminare o peggio, gettare la croce addosso a nessuno se all’ultimo miglio Battistini, Rota e Chiera, spremuti all’osso non sono più riusciti sul più bello ad avere la lucidità per trovare con continuità il canestro e il resto del gruppo non ha potuto o saputo compensare il deficit offensivo: i ragazzi di Pillastrini non si sono mai risparmiati quanto a voglia di vincere e determinazione, mettendoci tutto il cuore possibile e riuscendo a tenere gli avversari sotto i settanta punti, a differenza di quanto era accaduto in gara 1 e 2. A mente fredda, superata la delusione, tutta la società a partire dal Presidentissimo Davide Micalich all’ultimo dei suoi collaboratori volontari, da coach Pillastrini, allo staff tecnico e ai giocatori gialloblù, si meritano da parte non solo dei suoi tifosi ma anche dagli sportivi in genere un lungo, convinto, sonoro applauso e il più sincero Grazie per il viaggio straordinario che si sono regalati e che ci hanno offerto, proprio perché compiuto in uno degli anni più tremendi della nostra storia.
Ci hanno regalato spensieratezza, aggregazione, sorrisi e speranze in un tempo in cui trovare motivo per ridere e sperare era arduo come e più di gara 5 e hanno proiettato Cividale verso orizzonti bellissimi e insperati. Metabolizzata la sbornia, la speranza è quella che, in vista della prossima stagione, sia possibile aggiungere quel po’ di benzina che è mancata nell’ultimo miglio, conservando la capacità di sognare, la voglia di vincere, di stupire e quello spirito d’impresa e di coraggio che sono stati e sono, il tratto distintivo delle Aquile Gialloblù: l’ambiente cividalese, orgoglioso di esserne diventato il nido, desidera fare la propria parte in vista del prossimo volo. Ad majora! (Giuseppe Passoni)