Harakiri Gorizia. D’Amelio: “Mancata l’intensità”

Beppe D'Amelio
Beppe D’Amelio

Contro Bertinoro, un suicidio in piena regola da parte dell’Isogas Ardita nel match che vale una stagione, e ora la strada per i playoff è tutta in salita. Avanti di 20 lunghezze al 2’ del terzo quarto, contro un avversario che sembrava ormai incapace di reagire, i goriziani sono vittime di un blackout che costa carissimo, e nel finale punto a punto devono arrendersi.

I padroni di casa partono con Luppino in panca per onor di firma e Andrea Franco in condizioni precarie dopo la “scavigliata” di sette giorni prima con Montebelluna. L’airone è comunque il lungo di riferimento in un quintetto piccolo completato da Manservisi, Baccino, Franz e Casagrande.

Dopo una prima fase equilibrata, con percentuali scadenti e molti errori, Baccino e Casagrande firmano i canestri del primo allungo isontino (15-10). Una pessima gestione dell’ultimo possesso, con tripla affrettata e ospiti abili nel punire da 3 negli 8” rimanenti, riporta il punteggio in bilico (15-14), ma l’Isogas prende comunque il largo giocando un secondo quarto coi fiocchi: un’ottima difesa che costringe spesso Bertinoro a tirare allo scadere dei 24”, attacchi in transizione con Basile scatenato, Manservisi “caldo” da tre (due bombe nel quarto) e Baccino in serata di vena.

Sul 36-19 un fallo tecnico alla panchina goriziana, generato dalle proteste per un infrazione di piede non fischiato, consentono a Bertinoro di limitare i danni prima dell’intervallo lungo: 37-23. A metà partita le percentuali spiegano tutto o quasi: Isogas con il 48% dal campo, ScireaBasket col 25%. La nota stonata sono i 3 falli in 9’ di un Franco in evidente difficoltà fisica, tanto che l’airone non è più rientrato sul parquet.

Si ricomincia, e l’Ardita sembra sferrare il colpo del kappaò: fallo antisportivo su Casagrande, i biancoblù monetizzano con 4 tiri liberi realizzati dallo stesso numero 9 e da Franz. Quando il display recita 45-25 per Gorizia, la partita pare ormai bella che chiusa. Invece no, Bertinoro ruba un pallone a metà campo e in contropiede realizza il canestro che apre un parziale di 14-0 in cui Poluzzi veste i panni del protagonista assoluto, che non smetterà nel prosieguo dell’incontro: 25 punti nella ripresa, 32 in totale. Dopo 6 lunghi minuti senza segnare, l’Ardita sembra reagire grazie ad altri 4 tiri liberi, firmati Baccino e Franz: 49-39 all’8’ del terzo quarto. Bertinoro capisce che può completare l’opera, trova alcuni canestri allo scadere dei 24” e una tripla di Frigoli sul filo della terza sirena per il 50-45.

Altro che “garbage time”, nel quarto periodo c’è da soffrire. Fornasari illude il pubblico con una bomba (53-45), Poluzzi è in trance agonistica e Merenda sgancia due triple per altrettanti sorpassi, compreso il 62-63 che mette definitivamente al tappeto l’Isogas. Poluzzi, sempre più uomo partita, segna i liberi del +4 sul 62-66 a -51” e sul 64-68 a -25”, in mezzo c’è un canestro da sotto di Leo Fornasari. Gli ospiti toccano anche il +6, hanno la gara in pugno, all’Ardita non rimane che lottare per la differenza canestri: Baccino da sotto realizza il -4 (66-70) che fa conto pari rispetto all’andata, ma è una consolazione molto magra per i biancoblù, che vedono allontanarsi i playoff a sei giornate dalla fine.

Tutta la delusione di coach Beppe D’Amelio a fine partita. “Questo è il basket, sembrava fatta, invece una somma di episodi ha portato a questo risultato. Bravi loro a crederci, sul -20 hanno giocato come se fossimo pari, noi dobbiamo riflettere sul 18% al tiro da 3 e sulle 17 palle perse. Il nostro atteggiamento difensivo è mutato nel corso della gara, nella prima parte a momenti loro neppure tiravano, poi il livello dell’intensità è calato e loro sono andati a nozze. In attacco nei momenti importanti abbiamo sbagliato tiri aperti, più in generale posso dire che negli ultimi 7’ ci siamo disuniti, anche a causa delle rotazioni ridotte. Mettiamoci anche un arbitraggio che ha tollerato sin troppo il loro modo di giocare con le mani addosso, e il quadro è completo. A ogni modo niente alibi, questo è il risultato di una settimana difficile, in cui ci siamo allenati in pochi e senza l’intensità necessaria”.