
La coppa Regione? Un fenomenale antipasto: così la pensano in quel di Camino dopo la memorabile finale di sabato scorso vinta in quel di Codroipo a spese del Casarsa. Sì, antipasto, perché il traguardo principale dei ruspanti giallorossi era e resta vincere il campionato, difendendo quindi quel vantaggio fin qui messo insieme rispetto alla Cormonese, quanto mai agguerrita avversaria al successo finale.
Vincere aiuta a vincere, figurarsi quando in bacheca finisce, per la prima volta, la Coppa di categoria: con il morale alle stelle, dunque, la creatura di Simone Temporini si accinge ad affrontare uno dei passaggi più insidiosi del suo cammino, ossia la gara esterna col Teor. “Non abbiamo paura di nessuno, ma al tempo stesso sappiamo che il derby con il Teor è sempre ricco di insidie e da qui alla fine ci saranno molte gare con squadre che lottano per non retrocedere come Pertegada, Ancona e Serenissima – commenta il bomber Manuel Ottogalli -. Sicuramente, non siamo appagati per il successo in Coppa; ho provato una gioia immensa, non avevo ancora mai vinto niente, e poi giocare davanti a tutta quella gente è stato davvero emozionante”.
“I due gol? Il merito non è mio, ma dei compagni che mi hanno messo in condizione di concludere praticamente a porta vuota: diciamo che mi sono trovato nel posto giusto al momento giusto. Credo che abbiamo meritato di vincere la finale; ci abbiamo sempre creduto, abbiamo costantemente tenuto in mano il pallino del gioco”.
Non è però del tutto soddisfatto del suo rendimento, l’ex fromboliere del Varmo: “Avrei potuto fare qualcosa di più, visto quello che la squadra riesce a produrre. Stiamo infatti esprimendo un buon calcio e cerchiamo con continuità di imporre il nostro gioco; e altrettanto vero che i campi pesanti non ci stanno aiutando, visto che siamo una squadra tecnica”.
Una squadra tecnica, soprattutto una squadra a tutto tondo: “Sì, il gruppo è spettacolare e il tecnico, Temporini, sarà anche esordiente, ma ha dimostrato di vederla lunga. Francamente, non ho avuto alcun problema di inserimento, sia perché Mainardis e Novello erano già miei compagni di squadra al Varmo, sia perché qui ho ritrovato tanti amici, abitando il sottoscritto a una manciata di chilometri da Camino; insomma, è come se stessi giocando sotto casa mia”.