Bandolin: “Annata memorabile. Meritiamo più considerazione”

La squadra della pista del Bando Cycling Team
La squadra della pista del Bando Cycling Team

Era il 5 novembre 2012 quando nasceva Bando Cycling Team e mai il consiglio direttivo, composto dal Presidente Cristian Zamburlini, dal vicepresidente Gianni Casasola e dai consiglieri Paolo Gallo, Stefano Zanin e Stefano Bandolin, avrebbe pensato di trovarsi a due mesi dalla fine della stagione, con tutti gli ottimi risultati ottenuti dai propri corridori quest’anno.

Subito vincenti su strada in provincia di Novara con un’imperiosa volata di Staffus, per poi passare al Giro del Friuli Juniores dove Fabbro dava sfogo alla sua classe aggiudicandosi la classifica come migliore scalatore risultando essere anche il miglior friulano della classifica generale. Lo stesso Fabbro, dopo aver collezionato vari piazzamenti di rilievo su gare nazionali, dove ha messo dietro a sé molti componenti della Nazionale Italiana, si è aggiudicato la classifica come miglior scalatore al Trofeo Binda di Varese, correndo magistralmente la Piccola 3 Valli Varesine.

“Una vera e propria pioggia di titoli l’abbiamo ottenuta dalla pista con titoli regionali in tutte le specialità”, commenta Stefano Bandolin. Indimenticabile, poi, la cronometro del 2 giugno, quando, con una “cavalcata” a quasi 50 orari di media, Lorenzo Nigris è riuscito a conquistare il titolo regionale a Fontanafredda.

Nei campionati Nazionali, ad Appiano Gentile, Fabbro è stato autore di una gran rimonta nel finale ma ha dovuto accontentarsi all’11° posto, così come in Polonia il giovane Wegierski.

Infine nella “durissima” gara a Tramonti di Sopra, corsasi lo scorso 4 agosto, il “granatiere” Pestrin si è aggiudicato il titolo regionale su strada, in una competizione portata a termine da una sola quindicina di atleti dopo che ai nastri di partenza si erano presentati in 80.

“Fondamentali per le vittorie del Bando Cycling Team anche le prestazioni di Giulio Marchese, Jan Petelin, Giacomo Parma, ed Elia Gava, straordinario fino a quando ha potuto correre – continua Bandolin -. Verrebbe da chiedersi come mai i nostri ragazzi, nonostante tutte le vittorie, non vengono considerati se non a livello di rappresentativa regionale. Mi dispiace molto per i ragazzi, ma purtroppo ci sono delle logiche che vanno al di là del risultato sportivo. Ad ogni modo, se non stiamo simpatici a tutti non importa, ciò che conta è fare bene per i nostri ragazzi, e questo lo stiamo facendo”.