Tennis – L’importanza del binomio allenatore-genitore

Si ricomincia con qualche incertezza, dopo la tempesta del coronavirus  ma con la speranza che quello passato sia solo un brutto periodo da dimenticare al più presto. Si ricomincia con la racchetta rimasta tanto tempo in soffitta, si ricomincia con quei problemi che riguardano soprattutto i giovani con quel rapporto non sempre ottimale tra genitori, allievi e maestri ed è sempre un argomento di attualità, in quanto la convivenza non risulta di facile attuazione, poiché la collaborazione deve essere principalmente fondata sul rispetto reciproco e sulla fiducia. I genitori devono essere consapevoli che anche il maestro scelto  per il loro “rampollo” riveste un ruolo importante nella crescita del giovane, così come il tecnico deve sempre più percepire l’importanza del suo ruolo e l’influenza che può avere sul giovane allievo.

Dunque la collaborazione rappresenta la base che genitori e tecnici devono necessariamente capire, per agire sostanzialmente nella stessa proficua direzione, ma purtroppo anche oggi il confine tra conoscenza ed invadenza di ruoli  è altamente da “linea Maginot”, soprattutto nel tennis.

L’allenatore moderno è al tempo stesso educatore e deve essere in grado di saper gestire la molteciplità delle funzioni, patrimonio prezioso e professionale dove si può delineare un rapporto che può andare dal totale affidamento alla pregiudiziale sfiducia ,con conseguente abbandono e scegliere uno sport meno faticoso, ma soprattutto “alla larga” dai genitori. Il tennis oggi è fatto di rinunce e sacrifici, ma tanti dei nostri ragazzi non sono disposti ad accettare. E’ logico che i genitori stravedono per i propri figli considerandoli già dei campioncini, genitori che da bordo campo durante le lezioni od un match, suggeriscono al figlio cosa fare, come stare in campo, mettendo in serio imbarazzo il maestro. Ma non facciamo di tutta l’erba un fascio, ci sono genitori che costituiscono una risorsa preziosa sia per il maestro che per i propri figli, mettendo in primo piano il dialogo.

Il binomio allenatore-genitore si prefissa di trasmettere ai propri allievi valori come rispetto, sportività, civiltà ed integrità che risultano fondamentali per qualsiasi sport, corredati da passione ed entusiasmo che alzano l’asticella del divertimento e socializzazione.

Va anche detto che il maestro deve essere visto come persona autorevole guadagnandosi il rispetto di tutti per la sua conoscenza ed esperienza nell’insegnamento, che non si trova sui libri e tantomeno in televisione, ma si acquisiscono con il tempo.

Queste le considerazioni di diversi maestri friulani sull’argomento ed in gran parte sono sostanzialmente in sintonia, ma il problema esiste e non è di facile soluzione anche perché, non dimentichiamolo che ogni scarrafone è bello a mamma soia. (Roberto Cainero)